“Bernabè? Sarebbe un ottimo ministro, sicuramente migliore di Zanonato. Il confronto con l’ex sindaco di Padova è impietoso, Bernabè sarebbe un ottimo titolare del dicastero dello Sviluppo Economico”. A parlare così è Franco Lombardi, presidente di Asati, l’associazione dei piccoli azionisti di Telecom che negli ultimi mesi ha dichiarato guerra alla holding Telco e agli spagnoli di Telefonica. Nei giorni scorsi, è trapelata una nuova voce: la compagnia telefonica spagnola vorrebbe fondersi con Telecom, creando un soggetto dimensionalmente significativo, in grado di competere con colossi come Vodafone. Il problema, però, sarebbe l’indebitamento complessivo della compagnia: Telecom Italia è a quota 35 miliardi di debito lordo, Telefonica intorno ai 45.
Ingegner Lombardi, sarebbe d’accordo alla fusione con Telefonica?
Non sarei contrario a priori, a patto però che venga corrisposto un giusto prezzo alle azioni di Telecom Italia.
E quale sarebbe?
Direi 1,4€ per azione. Negli ultimi mesi, infatti, anche grazie all’attenzione riportata sull’argomento da noi e da Fossati, la possibilità che Telecom diventi un domani una public company ha riacceso i riflettori anche in Borsa, e il valore delle azioni è salito. Inoltre, il Brasile continua a macinare utili e il suo valore è in costante crescita. Se i prezzi che ho indicato venissero rispettati, la fusione potrebbe essere una soluzione percorribile. Altrimenti, meglio lasciar perdere.
Un dossier di cui si dovrà occupare Renzi: che cosa pensa del premier incaricato?
Per definire Renzi bisogna partire da Letta: la sua gestione è stata disastrosa, una copertura dei poteri forti. Ma si immagina che ancora oggi non sappiamo di che cosa ha parlato con Alierta in quell’incontro di qualche mese fa? La verità è che Letta voleva svendere Telecom agli spagnoli. E ci è mancato poco che non ci riuscisse. Renzi, ma andrà valutato nei prossimi mesi, sembra avere sulla carta un progetto interessante: quello della creazione di una società ad hoc per la rete, partecipata da Cdp.
Rimane però il grande problema degli investimenti
Dobbiamo essere sereni e ammettere a noi stessi che gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, fissati per il 2020, sono ormai praticamente impossibili da raggiungere. La situazione potrebbe cambiare con lo scorporo della rete e la trasformazione di Telecom in una public company.
L’altro giorno sono usciti i risultati de La7, in attivo dopo tanti anni di difficoltà. Forse non andava venduta…
È uno scandalo anche quello. E mi spiace che sia stato fatto da Bernabè. La gestione di Stella è stata una catastrofe. I debiti della tv erano circa 150 milioni di euro. Niente rispetto al debito complessivo di Telecom. Si potevano avviare grandi piani di integrazione con il digitale, con la tv via cavo, un po’ come suggerito anche da Marco Fossati (il patron di Findim, la società che detiene il 5% del capitale di Telecom) che aveva presentato, tra le altre idee, la realizzazione di una piattaforma di tv digitale on demand estremamente competitiva. Aver ceduto La7 a un euro, a Cairo, è veramente uno scandalo.
Nei giorni scorsi si è fatto il nome di Bernabè allo Sviluppo Economico. Lei che lo conosce, come lo vedrebbe?
Si fanno tanti nomi per lo Sviluppo Economico. Oltre a quello di Bernabè si è detto anche di Moretti. Io penso che a quest’ultimo non convenga affatto, mentre Bernabè sarebbe un buon nome per il dicastero, senz’altro meglio di Zanonato. |
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